Quando si vuole beneficiare della detrazione per ristrutturazione edilizia/riqualificazione energetica, due sono i documenti importanti:
– la fattura del fornitore;
– il pagamento con bonifico parlante, in cui, oltre al riferimento di legge, sono indicati anche il codice fiscale del beneficiario della detrazione e la partita Iva del fornitore.

Con la risoluzione n. 55/E/2012 l’Agenzia delle Entrate aveva precisato che la non corretta compilazione del bonifico non consentiva di fruire della detrazione di imposta, salva l’ipotesi della ripetizione del bonifico in modo corretto.

Ora l’Agenzia delle Entrate, come specificato nella circolare n. 43/E/2016, consente di sanare l’errore di un pagamento effettuato con un bonifico normale e non con quello specifico per le detrazioni, affermando il principio secondo cui la detrazione spetta anche qualora non sia stata effettuata la ritenuta dell’8% sul bonifico al beneficiario.

In questo caso è necessario richiedere al fornitore (e beneficiario dell’accredito) una dichiarazione sostitutiva di atto notorio, in cui attesti di avere ricevuto le somme e di averle incluse nella propria contabilità ai fini della loro concorrenza alla determinazione del reddito.

Tale dichiarazione, compilata e firmata dal fornitore, dovrà essere poi esibita dal contribuente che intende avvalersi della detrazione in sede di presentazione della propria dichiarazione dei redditi, insieme alla fattura e al bonifico originale.

Qui sotto è possibile scaricare un modello di dichiarazione sostitutiva da far compilare al fornitore.


7 commenti

ALDO COSTABILE · 5 Ottobre 2020 alle 10:08

dopo diverse ricerche finalmente ho trovato il testo della dichiarazione che cercavo unitamente alle utili informazioni.

Enea Zanetti · 2 Luglio 2021 alle 19:00

grazie

lorenzo ciotti · 4 Agosto 2021 alle 12:32

grazie per la chiarezza e il servizio che svolgete.
ho risolto per merito vostro.

Sandro · 7 Agosto 2021 alle 14:17

Ma se il venditore si rifiuta di fare la dichiarazione nonostante il bonifico sia parlante ma non specifico per detrazione ( cioè il bonifico è stato fatto ordinario ma parlante e non tale da fare pagare alla fonte la ritenuta al venditore) cose si fa per potersi detrarre l.importo..io ho trovato un coglione ( e’ dir poco) di venditore ignorante ….

    Angelo Schembri · 10 Novembre 2022 alle 9:08

    Ciao Sandro. Fammi sapere se hai risolto, perché anche io mi ritrovo nella stessa situazione e non voglio perdere i rimborsi del 730. E’ assolutamente ingiusto che alla fine a pagare sia sempre il povero cittadino che rispetta la legge e non viene aiutato da nessuno. Non è possibile continuare così, Fammi sapere come ti è andata. Un saluto. Angelo

Angelo Schembri · 10 Novembre 2022 alle 9:05

Anche io volevo porre la stessa domanda di Sandro… che succede in questi casi? Uno non può rimetterci migliaia di euro, solo per non aver fatto bonifici “parlanti”. Abbiamo comunque pagato regolarmente le fatture e paghiamo regolarmente le tasse, tutti i santi anni. Qualcuno ci aiuti a capire come uscirne, con una risposta per favore. Perché da questa cosa ci deve essere un modo per uscirne. Altrimenti diventiamo tutti come Michael Douglas in “Un giorno di ordinaria follia”.

Luciano · 21 Maggio 2023 alle 18:12

Grazie per la chiarezza!
Una volta ottenuta la dichiarazione sostitutiva di atto notorio dal percettore della somma, come si fa a trasmetterla all’agenzia delle entrate, in fase di compilazione di mod.730?
Grazie

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